NOCARDIOSI

DEFINIZIONE:
La nocardiosi è un’infezione suppurativa subacuta o cronica causata da un actinomicete del genere Nocardia, a localizzazione generalmente polmonare, meno frequentemente a livello cutaneo o sottocutaneo, raramente a livello renale o nervoso.
Sebbene non sia una malattia molto diffusa, sta acquisendo importanza tra i soggetti immunocompromessi.

EZIOPATOGENESI:
L' agente eziologico più frequente è la Nocardia Asteroides (più raramente sono implicati Nocardia Farcinica, Nocardia Brasiliensis, Nocardia Bejingensis, Nocardia Octidiscaviarum o Nocardia Caviae), diffuso ampiamente nei terreni da cui può essere inalato e determinare lo sviluppo della patologia.
Piccole ferite della pelle sono invece il veicolo per l' inoculazione del microrganismo e lo sviluppo della forma cutanea.
Una volta penetrata, la Nocardia può diffondersi in ogni organo per via ematogena, particolarmente al Sistema Nervoso Centrale.
Determina la formazione di una flogosi suppurativa, con abbondante presenza di polimorfonucleati; più raramente causa una reazione granulomatosa o mista.

SINTOMATOLOGIA:
L'esordio della malattia è subdolo (astenia, tosse poco produttiva, anoressia) con febbre di grado moderato e frequente alternarsi di periodi di remissione e recrudescenza.
La clinica dipende generalmente dalla localizzazione: nella forma polmonare comuni sono gli ascessi, le polmoniti, l' invasione pleurica o di altre strutture adiacenti.
Nella forma cutanea sono possibili quadri lievi autolimitantesi, così some forme gravi con formazione di fistole o granulomi suppurativi, fibrosi e necrosi.
Complicanza importante e abbastanza frequente è la diffusione al Sistema Nervoso Centrale, con ascesso cerebrale e fenomeni neurologici di vario genere.

DIAGNOSI:
Sintomatologia e anamnesi (specie quella lavorativa, nei soggetti non immunocompromessi) porteranno il medico a far eseguire un' indagine radiografica del torace, dalla quale sarà possibile evidenziare la presenza di infiltrati nodulari (spesso con escavazione centrale) o, in un terzo dei casi, un' empiema mediastinico.
L' esame batteriologico dell' escreato può svelare la presenza del microorganismo e i tipici filamenti ramificati.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
Va posta con neoplasie polmonari o altre infezioni polmonari, come la tubercolosi o l' actinomicosi.

TERAPIA:
I farmaci di scelta sono le sulfonamidi, somminstrate per lunghi periodi per ridurre il rischio di recidiva.
In alternativa, betalattamici e aminoglicosidi hanno fornito buone risposte terapeutiche.
Nei soggetti che già assumono terapie immunosoppressive è consigliato ridurre il dosaggio.