Le interazioni farmacologiche dei farmaci per la disfunzione erettile


Un argomento sempre molto attuale nelle discussioni tra medico e paziente riguarda gli ausili farmacologici per favorire la potenza sessuale, anche se in realtà, come tutti i farmaci, vanno utilizzati solo in presenza di una patologia erettile.
In principio fu il Viagra (sildenafil), poi vennero anche Cialis (tadalafil) e Levitra (vardenafil); tutti e tre appartengono alla classe di farmaci degli inibitori della fosfodiesterasi-5 (PDE5i) e agiscono causando la dilatazione dei vasi sanguigni (vasodilatazione), aumentando il flusso di sangue verso il pene e determinando l' erezione.

In quanto destinati a soggetti con disfunzioni erettili, generalmente anziani, spesso alla somministrazione di queste sostanze si associano altri farmaci, ragion per cui è importante conoscere le interazioni tra i vari principi attivi.
A questo proposito ci viene in aiuto un interessante articolo pubblicato sul sito americano Worstpills che tratta appunto le interazioni tra gli inibitori della fosfodiesterasi-5 ed altri presidi farmaceutici, curiosamente ed erroneamente segnalato in home page col titolo "Influenza suina: importanti consigli da Worstpills.org".
Innanzitutto vengono trattati i farmaci ad azione vasodilatatrice, come i nitrati (isosorbide dinitrato, nitroglicerina), che non dovrebbero essere utilizzati in combinazione con i PDEi per il rischio di una eccessiva riduzione della pressione arteriosa. Un discorso simile vale anche per gli alfa-bloccanti, in particolare doxazosina (Cardura), prazosina (Minipress), terazosina (Itrin, Ezosina, Ibiprovir, Prostatil, Unoprost, Urodie), tamsulosin (Omnic, Pradif, FloMax) e alfuzosina (Mittoval, Uroxatral, Xatral), che oltre che per l' ipertensione vengono utilizzati per l' ipertrofia prostatica.
Un' altra importante classe di farmaci riguarda quelle sostanze in grado di interferire con l' enzima CYP3A4 che metabolizza i PDEi a livello epatico e intestinale: farmaci inibenti (come ketoconazolo, itraconazolo, amprenavir, atazanavir, calritromicina, diltiazem, fluconazolo, verapamil e ritonavir, ma anche il succo di pompelmo) possono determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche dei farmaci, con conseguente tossicità; privo di preoccupazioni per la salute è invece il caso contrario, quando cioè vengono assunti farmaci che potenziano l' attività del CYP3A4, sebbene così venga ridotta l' efficacia dei PDEi; tra gli appartenenti a quest' ultimo gruppo troviamo carbamazepina (Carbatrol, Tegretol), desametasone (Decadron, Megacort, Soldesam), modafinil (Provigil), fenobarbital (Comizial, Gardenale, Luminale), fenitoina (Aurantin, Dintoina, Metinal), primidone (Mysoline), rifampicina (Rifadin, Rifapiam).