RINITE ALLERGICA

DEFINIZIONE:
La rinite allergica è una patologia infiammatoria acuta a carico delle fosse nasali mediata da Immunoglobuline di tipo E, associata frequentemente a congiuntivite (rinocongiuntivite allergica) e caratterizzata da prurito, rinorrea e starnutazione.
L' entità della sintomatologia è funzione del numero di allergeni coinvolti e della loro concentrazione (tipici sono i picchi stagionali).


EZIOPATOGENESI:
Il meccanismo alla base del fenomeno è dovuto ad una reazione immunitaria diretta contro particolari elementi (allergeni), verso cui l' individuo ha sviluppato precedentemente una sensibilizzazione; tale reazione è mediata da IgE (ipersensibilità immediata, tipo I Classificazione di Gell e Coombs).
Le IgE (anche dette reagine) si legano mediante la regione corrispondente al frammento cristallizzabile (Fc), ad un recettore specifico presente sui mastociti, i quali, una volta stimolati, liberano nel' ambiente numerose sostanze attive (istamina, condroitin solfato E, triptasi, leucotriene B4, leucotriene C4, chimotriptasi, carbossipeptidasi, interleuchina-4, interleuchina-5, interleuchina-6, Tumour Necrosis Factor, eparina, prostaglandina D2, Platelet Activating Factor, ecc).
Queste sostanze, in particolar modo istamina, leucotrieni e prostaglandine, aumentano la permeabilità capillare, la secrezione mucosa e sierosa e l' accumulo locale di eosinofili, reazioni che sono alla base della patologia e che rendono la mucosa nasale più sensibile ad insulti successivi (fumo, sostanze irritanti, freddo, ulteriori allergeni).

SINTOMATOLOGIA:
I sintomi classici sono prurito, rinorrea e starnutazione. Spesso è presente congiuntivite (con prurito, lacrimazione e dolore oculare), mentre sintomi di sinusite o faringite sono più rari. Frequente è la cefalea, in caso di ostruzione nasale massiva. In casi più gravi, dipendenti da fattori legati al soggetto (suscettibilità individuale) e all' allergene (tipo e quantità della sostanza), alla reazione allerica si accompagna una patologia di tipo asmatico, con broncostruzione più o meno importante.
Nelle forme stagionali, periodi asintomatici si alternano con fasi di recrudescenza; nelle forme non stagionali, la sintomatologia è legata alla presenza dell' allergene.

ALLERGENI:
In relazione alle sostanze allergizzanti, distinguiamo FORME STAGIONALI e FORME PERENNI.
1. FORME STAGIONALI:
- ALLERGENI PRIMAVERILI: sono principalmente graminacee (pollinazione verso maggio-giugno), parietaria  (pollinazione da marzo in poi, a seconda della latitudine) e plantaginacee (pollinazione verso aprile-maggio).
- ALLERGENI ESTIVI: sono principalmente composite e chenopodiacee (pollinazione da luglio a settembre).
- ALLERGENI INVERNALI: sono principalmente betullacee e corilacee (pollinazione verso febbraio-marzo), ma anche pinacee e cupressacee (pollinazione da dicembre a gennaio).
2. FORME PERENNI:
- ACARI: distinguiamo acari della polvere (dermatophagoides farinae, dermatophagoides pteronyssinus,
euroglyphus maynei, dermatophagoides microceras) e i più rari acari delle derrate alimentari (glycyphagus domesticus, glycyphagus privatus, glycyphagus ornatus lepidoglyphus destruttor, tyrophagus putrescentiae).
- ALLERGENI ANIMALI: si trovano su peli, epitelio e liquidi biologici di cani, cavalli, conigli, gatti, topi, uccelli.
- MICOFITI: i principali sono alternaria, aspergillum, cladosporium e penicillum.

DIAGNOSI:
Si basa principalmente sull' analisi della sintomatologia e sull' anamnesi (esposizione ad allergeni, andamento stagionale).
Dai dati di laboratorio si evidenziano una ipereosinofilia ematica e un incremento delle IgE sieriche totali (PRIST) o specifiche per l' allergene (RAST).
Un valido esame per il riscontro di reazioni allergiche specifiche è dato dai test di provocazione cutanea (PRICK TEST).

DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
Va fatta con la rinite vasomotoria, una condizione infiammatoria della mucosa nasale su base non allergica in cui sono assenti il prurito, la recrudescenza stagionale, l' ipereosinofilia e l' incremento dellle IgE.

TERAPIA:
Oltre ovviamente all' allontanamento dell' agente allergizzante, i presidi terapeutici utilizzati in corso di rinite di natura allergica sono di vari tipi:
- ANTISTAMINICI: soprattutto in caso di manifestazioni respiratorie, bloccano i recettori H1 dell' istamina, responsabili dela contrazione della muscolatura liscia bronchiale, dell' aumento della permeabilità vasale e della stimolazione dei recettori irritativi.  Sono risultati molto utili nel ridurre prurito, starnutazione e rinorrea.
- CORTICOSTEROIDI: mediante l' azione vasocostrittrice antinfiammatoria bloccano gli effetti della liberazione dei mediatori mastocitari. Vanno evitati in caso di infezioni nasali non curate, tubercolosi polmonare, dopo recente intervento di chirurgia nasale. I corticosteroidi topici presentano solo rari effetti indesiderati locali (es. prurito e bruciore), mentre quelli sistemici, seppur molto efficaci, sono gravati da molti effetti collaterali e controindicazioni, che ne limitano l' impiego a casi importanti e per brevi periodi.
- SINTOMATICI: hanno attività antiinfiammatoria, i più attivi sono i FANS.
- DECONGESTIONANTI NASALI: somministrati generalmente in forma di spray o gocce, non vanno utilizzati per lunghi periodi. I lavaggi nasali, a base di acqua marina, non hanno invece effetti collaterali. Buona indicazione trova anche l' aerosolterapia.
- TERAPIA DESENSITIVIZZANTE: va effettuata dopo aer individuato l' allergene responsabile e consiste nella somministrazione, protratta e ripetuta, di dosi crescenti dell’allergene per via sottocutanea. Recentemente è stato presentato un vaccino per via orale. I dati clinici dimostrano che, in caso di efficacia, la riduzione o la risoluzione della sintomatologia ha una durata di circa 5 anni.