MALATTIA DA GRAFFIO DI GATTO

DEFINIZIONE:
La malattia da graffio di gatto (CSD, Cat Scratch Desease), anche detta linforeticulosi benigna, è un' infezione provocata dal coccobacillo gram negativo bartonella henselae, generalmente secondaria a un graffio o un morso di gatto (da cui il nome). La gravità della patologia è fortemente correlata con l' integrità del sistema immunitario del soggetto.
Fa parte delle patologie appartenenti al gruppo delle bartonellosi.


EZIOPATOGENESI:
L' agente eziologico è generalmente la bartonella henselae, molto più raramente può determinare la patologia la bartonella clarridgeiae.
Il contagio può avvenire in maniera diretta attraverso il morso o il graffio del gatto, che rappresenta il serbatoio di infezione, o indirettamente attraverso gli escrementi dei suoi parassiti (pulce).
Tuttavia, studi recenti riferiscono una possibile trasmissione attraverso un insetto vettore (moscerino, pulci, zecche) o il possibile ruolo di cani e roditori (sempre attraverso morsi o graffi).

SINTOMATOLOGIA:
Dopo circa 7 giorni di incubazione, la patologia si manifesta con una lesione papulosa, papulo-eritematosa o pustolosa in corrispondenza del morso o del graffio ricevuto; successivamente, dopo un periodo variabile da una a sette settimane, si manifesta una linfoadenopatia satellite, prossimale al territorio di inoculazione, accompagnata, in circa il 30% dei pazienti, da febbre.
La linfoadenopatia può persistere anche per alcuni mesi e raramente esita nella suppurazione.
Raramente è presente la localizzazione oculare, chiamata Sindrome di Parinaud e caratterizzata da uveite, retinite, linfoadenopatia preauricolare; altrettanto rare sono complicanze come la fistolizzazione linfonodale e la meningoencefalite, caratterizzata quest'ultima da obnubilamento del sensorio, convulsioni, afasia, emiplegia.
Altri sintomi che possono manifestarsi in corso di Linforeticulosi benigna sono artarlgia, endocardite, osteomielite.
Rara ma possibile la forma cosiddetta "disseminata" con interessamento viscerale, caratterizzata da polmonite, ascessi epatici e splenici e alterazioni muscolo-scheletriche.

DIAGNOSI:
Clinica e anamnesi orientano il medico verso questa diagnosi, anche perchè le alterazioni infiammatorie linfonodali sono piuttosto aspecifiche e raramente è possibile evidenziare la presenza dei bacilli.
Tuttavia, le tecniche sierologiche (EIA e IFAT) possiedono buone sensibilità e specificità.
In passato, per la diagnosi di Linforeticulosi benigna è stato utilizzato è stato lo skin test, che consisteva nella inoculazione di lisato di materiale linfonodale di pazienti infetti.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
Va posta con Linfoma, Malattia di Lyme, Mononucleosi, Toxoplasmosi, tularemia.

DECORSO E PROGNOSI:
Nei soggetti immunocompetenti, l' infezione è in genere benigna, tanto da non richiedere l' intervento terapeutico.
Nei soggetti immunocompromessi, invece, può determinare gravi complicanze come batteriemia e interessamento del Sistema Nervoso Centrale.

TERAPIA:
Come detto, le forme lievi non richiedono l' impiego di terapia antibiotica.
Negli altri casi la terapia di scelta è rappresentata dalla doxiciclina o dalla azitromicina.