OSSIURIASI

DEFINIZIONE:
L' ossiuriasi è una parassitosi intestinale a distribuzione ubiquitaria, causata dal nematode Enterobius Vemicularis, particolarmente diffusa tra i bambini.

EZIOPATOGENESI:
Come detto, l' agente eziologico è l' enterobius vermicularis, comunemente chiamato ossiuro, un nematode della famiglia delle Oxyuridae, delle dimensioni di pochi milimetri, che vive nell' intestino dei mammiferi.
La femmina non depone le uova nell' intestino, ma migra nelle ore notturne verso l' orifizio anale dell' ospite e le deposita (oltre 10.000) sulla mucosa e perianale. Quindi muore.

La trasmissione può avvenire secondo due meccanismi:
DIRETTO - l' ospite, in seguito al forte prurito, si gratta le zone interessate contaminando le mani. Il successivo contatto con la bocca (ricordiamo che spesso sono colpiti i bambini) determina l' ingestione delle uova.
INDIRETTO - tramite indumenti intimi e biancheria, sulle quali le uova possono mantenere la propria capacità infettante per oltre 2 settimane.

Dopo l' ingestione delle uova, la schiusura avviene a livello duodenale, da cui gli individui migrano fino al duodeno e all' ileo. Dopo 20-40 giorni dall' ingestione, i vermi ormai adulti migrano nuovamente verso gli orifizi perianali per la deposizione di nuove uova.

SINTOMATOLOGIA:
Il sintomo principale è dato da un prurito intenso, causato dall' infiammazione della regione perianale che può portare alla comparsa di lesioni da grattamento.
Nelle donne è frequente la migrazione nella zona vaginale e perivaginale, causa di prurito vulvare.

DIAGNOSI:
A casusa della scarsa efficacia delle tecniche di coproparassitologia (dimostrazione della presenza di uova o microorganismi nelle feci) il test diagnostico dirimente è lo scotch test, che consite nell' applicazione di nastro adesivo nelle zone anali e perianali con successiva dimostrazione al microscopio.

TERAPIA:
Pirantel pamoato, mebendazolo o pirvinio pamoato, in compresse o sciroppi in un' unica sommistrazione hanno dimostrato una buona efficacia terapeutica. Per ottenere la completa eradicazione, la terapia andrebbe ripetuto dopo 2 settimane.
In funzione dell' elevata contagiosità, il trattamento andrebbe esteso ai componenti della famiglia.