PARAMIOTONIA CONGENITA DI VON EULEMBERG

DEFINIZIONE:
La Paramiotonia congenita di Von Eulemberg è una rara sindrome miotonica ereditaria a carattere autosomico dominante, caratterizzata dall' associazione di miotonia e astenia muscolare (spesso scatenata dal freddo e dall' esercizio fisico).
E' una malattia rara, la cui incidenza è stimata in meno di un caso per 100.000 abitanti.

EZIOPATOGENESI:
La paramiotonia congenita viene trasmessa con carattere autosomico dominante, probabilmente per una mutazione allelica del gene SCN4A (sodium channel, voltage-gated, type IV, alpha subunit), localizzato sul braccio lungo del cromosoma 17 e che codifica per i canali del sodio della membrana muscolare.
Si conoscono almeno 13 mutazioni del gene SCN4A in grado di causare paramiotonia congenita, ognuna delle quali determina la sostituzione di un singolo aminoacido nella proteina SCN4A, alterando la struttura e la funzione dei canali del sodio nelle cellule muscolari scheletriche. L' alterazione genetica più comune riguarda la sostituzione dell' arginina con uno dei numerosi altri aminoacidi della proteina in posizione 1448.
Le mutazioni ritardano la chiusura dei canali realizzati con la proteina SCN4A e, una volta che i canali sono chiusi, li inducono ad aprirsi di nuovo, ma troppo in fretta. Questi cambiamenti aumentano il flusso di ioni sodio nelle cellule muscolari scheletriche, condizione che scatena contrazioni muscolari prolungate, che stanno alla base degli episodi di rigidità muscolare (miotonia), caratteristica della paramiotonia congenita. Inoltre, gli effetti delle mutazioni SCN4A possono essere esasperati da freddo, condizione che può contribuire a spiegare perché i segni e i sintomi della malattia possono essere indotti dall' esposizione al freddo.

SINTOMATOLOGIA:
La sintomatologia caratteristica della paramiotonia congenita è data dall' associazione di astenia muscolare e  miotonia, spesso quest' ultima scatenata dal freddo (più raramente dal caldo).
Classicamente la miotonia può essere paradossale, essendo evocata anche dall' esercizio fisico, che tra l' altro peggiora ulteriormente la sintomatologia se si prolunga.
L' astenia può essere diffusa o limitata soltanto ad alcune parti del corpo, tipicamente i muscoli prossimali degli arti, le palpebre e la lingua. Una volta che si è manifestata, l' astenia perdura anche per diverse ore, nonostante che la parte del corpo la cui esposizione al freddo abbia scatenato la sintomatologia sia stata successivamente riscaldata.

DIAGNOSI:
Il sospetto diagnostico è essenzialmente correlato alla sintomatologia caratteristica, scatenata dall' esposizione ad agenti fisici o dall' esercizio fisico.
I livelli di CK sono generalmente al di sopra della norma, così come, il potassio sierico, la cui concentrazione, secondo studi sperimentali, sembra correlata allo sviluppo degli attacchi.
L' esame EMG mostra alterazioni a carico di tutti i distretti muscolari, anche a temperature normali.
Non sono presenti invece alterazioni istologiche, mentre con il microscopio eleettronico è possibile il riscontro di aggregati tubulari nelle fibre muscolari.
In casi cronici può svilupparsi necrosi delle fibre muscolari.

TERAPIA:
Nelle forme lievi, caratterizzata da attacchi miotonici di lievi entità e durata, può essere evitato il trattamento farmacologico.
Nelle forme più gravi si può ricorrere all' utilizzo di anestetici locali e antiaritmici, in grado di stabilizzare la membrana cellulare; tuttavia questi farmaci sono gravati da effetti collaterali, in particolare sulla conduzione cardiaca, che ne sconsigliano l' uso prolungato.
La difenil-idantoina, meglio tollerata e con minori effetti collaterali, rappresenta la terapia di prima scelta.
Ottimi risultati sono stati ottenuti inoltre con la somministrazione di mexiletina, in grado di
ridurre l'eccitabilità delle membrane e quindi la rigidità muscolare.
L' astenia può essere contrastata con infusioni endovenose di gluconato di calcio o in alternativa con glucosio singolarmente o in associazione con insulina e idroclorotiazide. L' uso di diuretici, in particolare, ha il suo razionale nell' azione ipokaliemizzante, che sembra prevenire gli attacchi.